Questa intervista fa parte della RCTWeek 2019, la settimana della presentazione del Racconigi Cycling Team in programma sabato 2 marzo 2019. Ginevra Vezzi è la scommessa del Racconigi per il 2019. Dopo dieci anni da pattinatrice a rotelle in cui è arrivata undici volte sul podio dei campionati italiani ha deciso di correre in bici nel 2018. Il 2019 sarà il suo primo anno in un team femminile.
Mi racconti come hai iniziato a correre in bici e come sei arrivata al Racconigi?
Ho cominciato a praticare ciclismo a partire dalla stagione 2018. Per i 10 anni precedenti mi sono dedicata al pattinaggio corsa dove sono riuscita ad ottenere ottimi risultati sia a livello nazionale – con 11 podi ai Campionati Italiani – che internazionale – un bronzo europeo nel 2017. Dopo la medaglia europea, appunto, mi sono sentita ad un capolinea per questo sport e quindi ho provato a seguire le orme di mio papà che è stato un ciclista amatore e quindi a dedicarmi alla bicicletta. Il primo anno mi sono iscritta in una squadra ligure-toscana per uomini Juniores, l’Uc Casano. Per il mio secondo anno da ciclista volevo trasferirmi in una squadra femminile e così sono entrata in contatto con il Racconigi Cycling Team che con il ritiro a Lido Di Camaiore mi ha accolto tra le sue fila.
Che impressione ti ha fatto da nuova arrivata il Racconigi?
L’impressione è stata più che positiva. Il primo giorno che sono stata con loro al ritiro mi hanno fatto sentire bene e accolta. Magari sono stata io quella un po’ più timida che parlava poco. Però devo dire che da parte dello staff e delle ragazze c’è stata un’ottima accoglienza. Ora che abbiamo già svolto un altro ritiro e qualche allenamento collegiale devo dire di essermi integrata bene parlo tutte e mi piace stare con la squadra.
Ci sono delle cose che hai appreso nel pattinaggio che pensi possano esserti utili anche nel ciclismo?
In realtà non mi viene in mente molto. L’unica cosa che posso dire di aver appreso – forse anche un po’ scontata – è che ci vuole grinta e tantissima dedizione in qualsiasi sport si faccia. Non ci si può allenare solo per fare un favore all’allenatore. Ci si allena per se stessi e se si ha un obiettivo ci si deve impegnare al massimo, sempre. Si vince in allenamento non in gara.
Che difficoltà hai incontrato nel passaggio dal pattinaggio al ciclismo?
All’inizio pensavo che il passaggio fosse molto meno brusco. Mi è però basato arrivare alla prima gara per capire che ci sarebbe stato tantissimo lavoro da fare. Da un certo punto di vista ho avuto l’impressione che i dieci anni di allenamento svolti nel pattinaggio fossero serviti veramente a poco. Una differenza importante a mio avviso è che la durata media dell’allenamento del ciclista è di almeno due ore mentre nel pattinaggio ti può bastare anche poco più di un’ora. Si può aver praticato molti sport quando ci si approccia al ciclismo si deve avere pazienza. Non è facile abituare la gamba a stare 4 ore in bici un giorno e ripartire quello dopo. Serve molto allenamento.
Che obiettivi speri di raggiungere nel 2019?
Per il 2019 l’obiettivo principale è quello di riuscire a finire il maggior numero di gare in cui sarò impegnata visto che lo scorso anno la stagione, data la mia totale inesperienza, non è andata benissimo con solamente una gara finta – proprio quella di Racconigi, tra l’altro. Poi un obiettivo importante è quello di essere in grado di seguire tutte le indicazioni dell’allenatore e spero di riuscire ad aiutare le mie compagne.